Rocca di Mondavio |
The practise of fortification (1589) di Paul Ive (1550? - 1604) è un trattato dell'Inghilterra elisabettiana che rispecchia appieno la maniera di fortificare del tempo con mura bastionate e a contrafforti. Anche l'Architettura militare (1602) del milanese Gabriello Busca (1540 - 1602), pur interessandosi di difese fortificate e di fortezze, non dimentica le "macchine" e come già aveva fatto Ramelli si intrattiene sui "ponti stabili" e su quelli "levatoi".
L'ingegneria delle fortificazioni, che dipartendosi da Francesco di Giorgio arriva sino a Vauban, diviene importante anche per la storia delle tecniche, perché il nuovo disegno difensivo del territorio è la conseguenza diretta dell'uso di nuove armi e di nuovi materiali. il donjon che si trasforma in bastione fortificato, la caponniera che evolve nei rivellini e nelle tenaglie, le cortine e i cammini coperti, come pure gli orecchioni dei bastioni, atti ad alloggiare le bocche da fuoco, sono tutte conseguenze dell'impiego sempre più massiccio di armi da fuoco più potenti e precise. (pp. 84-85)
Verso la fine del 1600 la teoria e la pratica delle fortificazioni vede la nascita degli ingegneri militari come prima categoria professionale con compiti strettamente tecnologici. Le macchine da assedio, le mura, i valli e i bastioni sono nuovi prodotti di una tecnologia costretta a evolvere in funzione dei progressi di armi e armamenti.
Vauban, e soprattutto i metodi di fortificazione da lui attuati nel sistema difensivo francese a cavallo tra XVII e XVIII secolo, non sono che l'estrema conseguenza di un processo iniziato con Francesco di Giorgio e con la consapevolezza che le difese murarie classiche non sono adatte a reggere al fuoco delle artiglierie.
Quando nel 1738 Carlo Emanuele III ordina la ricostruzione dell'arsenale di Torino sugli spalti della città in direzione sud-ovest, su disegno del capitano d'artiglieria Antonio Felice De Vincenti, tutta l'attività di produzione di cannoni trova una nuova sede. L'anno successivo (1739), l'arsenale diventa anche sede, per volontà dello stesso sovrano, delle Scuole teoriche e pratiche di artiglieria e fortificazioni. (pp. 188)
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